“Io sono compagno di tutti quelli che ti temono e di quelli che osservano i tuoi comandamenti”.Salmo 119:63
Questo verso ci ha ispirato il tema per il campo estivo 2005: L’AMICIZIA, amicizia intesa come relazionarsi con gli altri ma soprattutto come scegliere le amicizie giuste secondo Dio, cioè tra quelli che vivono la volontà di Dio.
Il posto scelto per il campo è risultato quello giusto per farci crescere e sviluppare nelle relazioni d’amore gli uni verso gli altri e sostenerci nei momenti di bisogno come fanno i veri amici.
Eravamo infatti in un campo situato nella periferia di Maniace di Bronte, un piccolo Comune posto ai piedi dell’Etna al confine fra le province di Messina e Catania, immerso fra i monti, i boschi, le pianure e i ruscelli del Parco naturale dei Nebrodi.
Il campo, di proprietà del pastore Sebastiano Ciancio, dispone di una struttura in muratura e di alcune casette di legno ma noi, come veri Royal Rangers, abbiamo montato le tipiche costruzioni necessarie alla vita all’aperto: le tende, le cucine da campo, i quadrati di lavoro, i lavatoi, le docce e l’altana portabandiere.
La partecipazione è stata solo di cinque sezioni della Sicilia per impegni personali dei monitori di altre sezioni, così eravamo circa 70 partecipanti fra grandi e piccoli, provenienti da Vittoria, Caltagirone, Enna, Catania, Belpasso e due da Comitini.
Il programma da svolgere era stato pianificato in base ai luoghi meravigliosi offerti dalla natura e che noi stessi assieme allo staff avevamo esplorato prima in primavera (area attrezzata e lago Tre arie a m. 1300 s.l.m., bosco con sentieri, castello di Nelson).
Avrebbe potuto essere un campo stupendo se non ci fosse piombata addosso, e fin dal primo giorno, una brutta epidemia che ha colpito gli abitanti dell’intera cittadina di Maniace compreso il nostro campo-base. I sintomi erano uguali per tutti, grandi e piccoli: vomito, diarrea e febbre.
Per la Grazia di Dio il malessere durava poco e il virus non ha attaccato tutti contemporaneamente.
Così ogni giorno abbiamo cercato di svolgere il programma con quelli che stavano bene e guarivano man mano, mentre sul campo rimaneva la monitrice Concetta, infermiera professionale che giorno e notte somministrava farmaci agli ammalati, sotto la guida continua di medici contattati telefonicamente (il primario della Pediatria dell’Ospedale di Vittoria e il fratello pediatra Dr. Giuseppe La Spina di Gela). Poi gli ultimi due giorni è venuto il fratello medico e istruttore RR Giuseppe Decorato da Vittoria per dare il cambio alla sorella Concetta nella cura dei malati.
Naturalmente tutti i monitori e gli assistenti si sono dati da fare nel collaborare per vivere bene le avventure del campo nonostante le impreviste difficoltà.
La cosa che ci ha toccato di più è stata la determinatezza di tutti i bambini: restare nel campo, affrontare le difficoltà e non volere tornare a casa anche se i genitori erano pronti a venire per prenderli.
E oltre a questo, tutti i bambini che stavano bene, accudivano i malati portando loro acqua da bere, poggiando panni bagnati sulla fronte dei febbricitanti e stando seduti vicino a loro per pregare, per dare parole di conforto e di incoraggiamento, mentre il liquido delle flebo scendeva lentamente nelle vene.
Tutti i bambini e i ragazzi hanno imparato a pregare per gli ammalati, a esercitare fede per la guarigione e hanno messo in pratica l’amicizia, il tema del campo che veniva predicato nelle riunioni serali, tranne una sera a metà settimana quando anche il past. Stallone, comandante del campo, si è ammalato!
Il sabato, l’ultimo giorno, stavamo tutti bene e abbiamo potuto smontare il campo e ritornare a casa, mentre ringraziavamo Dio per l’avventura straordinaria che ci aveva permesso di vivere per insegnarci ad essere veri amici, a fatti e non a parole.
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